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Solo quando il colonnello Tom Parker riesce a portar via Elvis dalla Sun e a “piazzarlo” alla RCA per 40.000 dollari, il motore ancora in rodaggio dimostra appieno tutta la sua potenza. Heartbreak Hotel fra maggio e giugno del '56 è per otto settimane al primo posto in classifica. In sala a registrare con Elvis adesso ci sono spesso anche D.J. Fontana alla batteria, Floyd Cramer al piano, Chet Atkins alla chitarra, Boots Randolph al sassofono e i Jordanaires ai cori, come dire il meglio che passa il convento a Nashville: da quel momento il ragazzo dinoccolato, un po' sbruffone, col ciuffo e le basette esagerate diventa The King. A marzo dello stesso '56 esce il primo album, a maggio il secondo singolo, Blue Suede Shoes/Tutti Frutti (due cover da Carl Perkins e Little Richard), a luglio il terzo I Want You, I Need You, I Love You/My Baby Left Me, a settembre il quarto Hound Dog/Don't Be Cruel e il quinto Love Me Tender/Anyway You Want Me. È il trionfo: Presley passa da uno show TV all'altro, diventa il fenomeno dell'anno, l'idolo incontrastato dei teenagers e in pochi mesi anche dei genitori.