Il testo della canzone descrive l'Hotel California come una struttura di gran lusso dove you can check out any time you like but you can never leave ("puoi lasciare libera la stanza quando vuoi ma non potrai andartene mai"). Apparentemente la canzone narra la storia di un viaggiatore stanco che rimane intrappolato in un albergo terrificante, che all'inizio sembrava invitante e accogliente. La canzone generalmente è interpretata come un'allegoria dell'edonismo e dell'auto-distruzione dell'industria musicale della California del sud nella fine degli anni settanta; Don Henley l'ha definita "la nostra interpretazione della bella vita a Los Angeles"e, in un'intervista del 2007, aggiunse "è essenzialmente una canzone sull'oscura vulnerabilità del sogno americano, che è qualcosa che conosciamo bene". In particolare, in quel periodo gli Eagles erano preda di alcol e droga e dichiararono che si trattava di una metafora della schiavitù da stupefacenti.
La natura astratta del testo della canzone ha spinto gli ascoltatori a fare su di essa delle proprie interpretazioni. Tra esse vi sono anche affermazioni, diffuse su Internet, su presunti sottintesi satanici. A sostegno di questa teoria, alcuni accostavano l'Hotel California a un hotel di San Francisco, acquistato da Anton LaVey e convertito in una sede della Chiesa di Satana. Altre teorie dicevano che l'Hotel California fosse il manicomio di Carminio, in California. Il gruppo non si è mai espresso riguardo queste teorie.
Col termine "colitas" (in spagnolo, "piccole code"), presente nella prima strofa della canzone, nello slang messicano si intendono le gemme della cannabis.
La parola "steely" ("d'acciaio", riferita ai coltelli), è una scherzosa menzione del gruppo Steely Dan, nella cui canzone Everything You Did è incluso il verso Turn up the Eagles, the neighbors are listening, cioè "metti gli Eagles, i vicini stanno ascoltando".