Jimmy Page (9 Gennaio 1944) è l'anima musicale dei Led Zeppelin, ma anche il chitarrista simbolo del Rock anni 70 e un personaggio controverso per via dell'uso di droghe pesanti, dei comportamenti e dell'interesse per l'occulto. Imbraccia lo strumento in giovanissima età, folgorato dai grandi del Rock'n'Roll americano. Quando in Inghilterra si diffondono il Blues Revival e una forma autoctona di Rock, lui passa da una sala d'incisione all'altra, impegnato in session con Kinks, Who, Them, Rolling Stones, per poi confluire negli Yardbirds. Esordisce nel 1965 col 45 giri She Just Satisfies / Keep Moving, oggi oggetto di collezionismo.
Led Zeppelin
Nati a Londra nel 1968 dalla naturale evoluzione dei New Yardbirds, il quartetto dei Led Zeppelin farà grandissime cose in una decina di anni di carriera, fino alla morte del batterista John Bonham (1948-1980) che praticamente chiude la storia. Ogni tentativo (e speranza), di una rinascita della band è stato vanificato dai secchi dinieghi, soprattutto di Robert Plant (1948): per lui molti dischi e concerti a suo nome. Selezionatissime occasioni per rivedere insieme i Led Zeppelin (il Live Aid, nel 1985, la festa per i quarant'anni della Atlantic, tre anni più tardi) hanno fatto sognare in particolare quando, il 10 dicembre 2007, alla 02 Arena di Londra, la band è intervenuta per il concerto di addio a Ahmet Ertegun, primo discografico della band. Ma i fitti rumours di un clamoroso tour mondiale si riveleranno infondati. Sia Jimmy Page (1944), sia John Paul Jones (1946) hanno provato progetti solisti e di produzione, in grado però di fonire soddisfazioni molto pallide rispetto al passato degli Zeppelin.
Albums
Led Zeppelin
Atlantic, 1969 –
Il migliore regalo Rock di fine decennio è questo gruppo a forma quadrangolare, che deve il proprio nome a un gioco di parole inventato dall'amico Keith Moon, batterista degli Who. Nati sulle ceneri degli Yardbirds, mitica formazione dove era cresciuto Jimmy Page, i Led Zeppelin affrontano la responsabilità del debutto con la disinvoltura e la sicurezza dei predestinati. Cominciano a farsi conoscere come supporter dei Vanilla Fudge nel tour americano e poi sfornano una memorabile collezione di canzoni Rock-Blues (un paio agguantate dal patrimonio di Willie Dixon) da k.o. Scioccante.
Atlantic, 1969 –
Il migliore regalo Rock di fine decennio è questo gruppo a forma quadrangolare, che deve il proprio nome a un gioco di parole inventato dall'amico Keith Moon, batterista degli Who. Nati sulle ceneri degli Yardbirds, mitica formazione dove era cresciuto Jimmy Page, i Led Zeppelin affrontano la responsabilità del debutto con la disinvoltura e la sicurezza dei predestinati. Cominciano a farsi conoscere come supporter dei Vanilla Fudge nel tour americano e poi sfornano una memorabile collezione di canzoni Rock-Blues (un paio agguantate dal patrimonio di Willie Dixon) da k.o. Scioccante.
Led Zeppelin II
Atlantic, 1969 –
Appena otto mesi dopo, in evidente stato di grazia collettivo, i Led Zeppelin licenziano il secondo album, che ribadisce le splendide sollecitazioni sprigionate con il loro avvento. Raggiungono il primo posto delle classifiche angloamericane: un fenomeno destinato a ripetersi per 10 anni, alla pubblicazione di ogni LP. Page alla chitarra e Plant alla voce sono un fulmine a ciel sereno nell'universo Rock: dimostrano di aver imparato la lezione del Blues delle radici, alternando sortite elettriche esplosive a più raccolte ballad acustiche. Whola Lotta Love, Heartbreaker, Bring It On Home sono sigilli da capiscuola.
Atlantic, 1969 –
Appena otto mesi dopo, in evidente stato di grazia collettivo, i Led Zeppelin licenziano il secondo album, che ribadisce le splendide sollecitazioni sprigionate con il loro avvento. Raggiungono il primo posto delle classifiche angloamericane: un fenomeno destinato a ripetersi per 10 anni, alla pubblicazione di ogni LP. Page alla chitarra e Plant alla voce sono un fulmine a ciel sereno nell'universo Rock: dimostrano di aver imparato la lezione del Blues delle radici, alternando sortite elettriche esplosive a più raccolte ballad acustiche. Whola Lotta Love, Heartbreaker, Bring It On Home sono sigilli da capiscuola.
Led Zeppelin III
Atlantic, 1970 –
In un gruppo dominato da due personalità di spicco, fisiologicamente accentratrici come quelle di Page e Plant, il rischio è di schiacciare i partner a ruolo di comprimari: ma John Paul Jones e John Bonham, rispettivamente basso-tastiere e batteria, spiccano per la puntigliosa presenza nella tessitura della musica dei Led Zeppelin, contribuendo anche alla composizione di alcuni brani. Il nuovo test è superato di slancio: album di eccellenza assoluta, annovera alcuni titoli classici: Immigrant Song, Since I've Been Loving You, Gallows Pole, Tangerine. Incanta la duttilità con cui svariano tra atmosfere quiete e accelerazioni veementi che di fatto inaugurano il filone Hard Rock.
Led Zeppelin IV
Atlantic, 1971 –
I Led Zeppelin riescono ancora a sorprendere gli stessi fan, centrando con un paio di ballate irresistibili il bersaglio come solo i mostri sacri e i fini strateghi sanno fare. The Battle Of Evermore è un omaggio al patrimonio folklorico britannico che si vale della voce di Sandy Denny (Fairport Convention), ma è soprattutto Stairway To Heaven, così densa di simbologie magiche, di presenze esoteriche, a colpire l'immaginario collettivo, divenendo il passaporto ufficiale della band. Il quarto capitolo della saga zeppeliniana rafforza il mito, anche grazie a una tambureggiante tournée dal vivo in mezzo mondo.
Houses Of The Holy
Atlantic, 1973 –
I due timonieri scelgono deliberatamente di deviare dalla formula così netta e filante, per accogliere tra i materiali del gruppo anche spruzzate di Reggae (D'yer Maker), di Funky-Soul (The Crunge), oltre alla consueta alternanza elettro-acustica. Ma piacciono di più le classiche Over The Hills And Far Away e The Rain Song.
Physical Graffiti
Swan Song, 1975 – 2 LP –
Non si vive di rendita e il quartetto allarga ancora di più le maglie. Si spalanca a sonorità e influenze inusitate, come l'orientaleggiante, mistica Kashmir. Il doppio che esce per l'etichetta fondata dagli Zeppelin e dal loro manager Peter Grant, lascia prefigurare un grande potenziale, anche oltre le barricate Rock-Blues.
Presence
Swan Song, 1976 –
Ottimi spunti, esecuzioni scintillanti – di particolare pregio la chitarra lacerante di Page – ma mancano i picchi estasiati del passato. Registrato in Germania. Prevedibilmente d'alta scuola, eppure emozionante.
The Song Remains The Same
Swan Song, 1976 – 2 LP live –
Doppio album che costituisce l'ossatura dell'omonimo film, contorto, alchemico, denso di riferimenti biografici, destinato anche a esorcizzare fantasmi e inquietudini del gruppo. Nove, lunghe canzoni: parzialmente sottotono.
In Through The Out Door
Swan Song, 1979 –
Dopo disavventure individuali e di gruppo, gli Zeppelin concepiscono a Stoccolma, negli studi degli Abba, un disco frastagliato e a tratti incongruente, tra fughe nuoviste e freni inibitori. Un bazaar.
Coda
Swan Song, 1982 –
La morte nel 1980 di John Bonham segna di fatto il capolinea dei Led Zeppelin, che respingono anche l'ipotesi di continuare senza l'amico: Coda è l'ultimo atto, un puzzle di otto tracce con inediti, rarità, outtakes del periodo '69-'78.
Atlantic, 1970 –
In un gruppo dominato da due personalità di spicco, fisiologicamente accentratrici come quelle di Page e Plant, il rischio è di schiacciare i partner a ruolo di comprimari: ma John Paul Jones e John Bonham, rispettivamente basso-tastiere e batteria, spiccano per la puntigliosa presenza nella tessitura della musica dei Led Zeppelin, contribuendo anche alla composizione di alcuni brani. Il nuovo test è superato di slancio: album di eccellenza assoluta, annovera alcuni titoli classici: Immigrant Song, Since I've Been Loving You, Gallows Pole, Tangerine. Incanta la duttilità con cui svariano tra atmosfere quiete e accelerazioni veementi che di fatto inaugurano il filone Hard Rock.
Led Zeppelin IV
Atlantic, 1971 –
I Led Zeppelin riescono ancora a sorprendere gli stessi fan, centrando con un paio di ballate irresistibili il bersaglio come solo i mostri sacri e i fini strateghi sanno fare. The Battle Of Evermore è un omaggio al patrimonio folklorico britannico che si vale della voce di Sandy Denny (Fairport Convention), ma è soprattutto Stairway To Heaven, così densa di simbologie magiche, di presenze esoteriche, a colpire l'immaginario collettivo, divenendo il passaporto ufficiale della band. Il quarto capitolo della saga zeppeliniana rafforza il mito, anche grazie a una tambureggiante tournée dal vivo in mezzo mondo.
Houses Of The Holy
Atlantic, 1973 –
I due timonieri scelgono deliberatamente di deviare dalla formula così netta e filante, per accogliere tra i materiali del gruppo anche spruzzate di Reggae (D'yer Maker), di Funky-Soul (The Crunge), oltre alla consueta alternanza elettro-acustica. Ma piacciono di più le classiche Over The Hills And Far Away e The Rain Song.
Physical Graffiti
Swan Song, 1975 – 2 LP –
Non si vive di rendita e il quartetto allarga ancora di più le maglie. Si spalanca a sonorità e influenze inusitate, come l'orientaleggiante, mistica Kashmir. Il doppio che esce per l'etichetta fondata dagli Zeppelin e dal loro manager Peter Grant, lascia prefigurare un grande potenziale, anche oltre le barricate Rock-Blues.
Presence
Swan Song, 1976 –
Ottimi spunti, esecuzioni scintillanti – di particolare pregio la chitarra lacerante di Page – ma mancano i picchi estasiati del passato. Registrato in Germania. Prevedibilmente d'alta scuola, eppure emozionante.
The Song Remains The Same
Swan Song, 1976 – 2 LP live –
Doppio album che costituisce l'ossatura dell'omonimo film, contorto, alchemico, denso di riferimenti biografici, destinato anche a esorcizzare fantasmi e inquietudini del gruppo. Nove, lunghe canzoni: parzialmente sottotono.
In Through The Out Door
Swan Song, 1979 –
Dopo disavventure individuali e di gruppo, gli Zeppelin concepiscono a Stoccolma, negli studi degli Abba, un disco frastagliato e a tratti incongruente, tra fughe nuoviste e freni inibitori. Un bazaar.
Coda
Swan Song, 1982 –
La morte nel 1980 di John Bonham segna di fatto il capolinea dei Led Zeppelin, che respingono anche l'ipotesi di continuare senza l'amico: Coda è l'ultimo atto, un puzzle di otto tracce con inediti, rarità, outtakes del periodo '69-'78.