È la rocker più controversa degli anni 90, un po' Nancy Spungen e un po' Madonna. Considerata un genio o una sgualdrina, un'artista brillante o una plagiaria, una ribelle o una posatrice, un'intellettuale o un'assassina (del marito), l'americana Courtney Michelle Harrison in arte Love (1964) non ha mai smesso di far parlare di sé. Un'infanzia difficile e un'adolescenza randagia la gettano fra le braccia del Rock. Nel 1989 fonda gli Hole col chitarrista e principale partner musicale Eric Erlandson (1963): per una breve stagione sono uno dei gruppi più promettenti della scena underground. La relazione e il matrimonio con Kurt Cobain ne oscurano le doti artistiche. Lei ci mette del suo e dopo il boom degli anni 90 sembra incapace di dare una forma convincente al suo talento. Perennemente al centro di controversie, Love ha coltivato in modo discontinuo la carriera cinematografica, danneggiata dai comportamenti sopra le righe. Appare in ‘Sid And Nancy’, ‘Dritti all'inferno’, ‘Basquiat’, ma soprattutto in ‘Larry Flynt – Oltre lo scandalo’, ‘200 Cigarettes’ e ‘Man On The Moon’. Dei suoi compagni di viaggio nel gruppo, solo la bassista Melissa Auf der Maur (1972) ha avuto una carriera solista degna di rilievo.
