Stand By Me - Ben E. King video con musica testo originale e traduzione in Italiano simultanea



Dopo aver contribuito in maniera determinante, come voce leader, al successo dei Drifters dal '59 al 60, Ben E. King (1938) decide per la carriera solista. Il primo singolo Brace Yourself/Show Me The Way non sortisce un grande riscontro di mercato, ma già al secondo tentativo con Spanish Harlem/First Taste Of Love, grazie alla geniale supervisione di Phil Spector, tutta la sua straordinaria abilità vocale viene premiata da un 10º posto nella classifica Pop e da un 15º in quella R&B. L'ugola di King è un vero e proprio dono di natura, uno speciale strumento che può adattarsi a qualsiasi tonalità, una macchina perfetta che riesce allo stesso tempo ad aggredire e carezzare le note con una facilità unica. A distanza di quattro mesi viene distribuito uno dei brani più emozionanti mai apparsi nel panorama del R&B e del Pop: Stand By Me, prodotta e firmata dagli impagabili Leiber-Stoller e dallo stesso King. Stavolta è il 1º posto ad esaltarne le qualità e da quel momento Ben diventa una star internazionale (la versione italiana di Ricky Gianco, Pregherò, strappatagli da Celentano vende più di un milione di copie. Non c'è canzone di quel periodo che non contenga qualcosa di speciale, da Young Boy Blues a Here Comes The Night, da Amor a Walking In The Footsteps Of A Fool, da Ecstasy a Yes lo stile di King è un marchio di fabbrica inconfondibile. Poi, nel '62, è la volta di Don't Play That Song (You Lied) ed è di nuovo enorme successo (Gianco stavolta non si lascia sfuggire l'occasione e con Tu Vedrai vende 700.000 copie). Nel '64, all'apice della carriera, King partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Come potrei dimenticarti in coppia con Tony Dallara. Dopo il distacco da Leiber e Stoller, la produzione affidata a Bert Berns non ottiene gli stessi eccezionali risultati fatto salvo che per Seven Letters nel '64 e The Record (Baby I Love You) nel '65. King deve attendere fino al '75 per raggiungere di nuovo quel successo che gli spetta di diritto: Supernatural Thing-Part I è il pezzo che vede il suo trionfale ritorno alla casa madre Atlantic. Sull'onda del successo vende bene ancora con Do It In The Name Of Love e con I Had Love, poi, a distanza di due anni torna alla ribalta accompagnato dalla Average White Band con Get It Up For Love e A Star In The Ghetto. Nell'86, a distanza di 25 anni, grazie al film di Rob Reiner che porta lo stesso titolo, ‘Stand By Me’, riappare, fatto più unico che raro, fra i Top 10 della classifica Pop, dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, tutta la grandezza di un'artista unico nel suo genere.